ELSA MORANTE - L'ISOLA DI ARTURO
di
Marco
Elsa Morante (1912-1985)
Esordì con Il gioco segreto (1941), legato all'attività giornalistica svolta in cronache brillanti e poetiche. Dopo il matrimonio con Alberto Moravia si dedicò alla costruzione di un grande romanzo familiare: Menzogna e sortilegio, del 1948. Famoso è L'isola di Arturo, con cui vinse il premio Strega nel 1957. Altre opere: Lo scialle andaluso, Storia, Aracoeli.
Arturo, un guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive sull'isola di Procida, tra spiagge e scogliere, pago di fantastici sogni; non si cura di vestiti né cibi. Nel libro ricorda questo periodo: sono le sue memorie, dall'idillio solitario alla scoperta della vita: l'amore, l'amicizia, il dolore, la disperazione, fino alla partenza dall'isola.
Interno omodiegetico
In quest'opera hanno ampio spazio il realismo e il pessimismo della scrittrice. Si ha la crisi del mito come elemento autonomo tra i poli opposti della realtà e del sogno, emblematizzato nel rapporto critico che il protagonista del romanzo, Arturo, ha con la realtà . Quest'ultima è vista angosciosamente come estranea e per combatterla la scrittrice crea un'immagine dal sapore simbolico - fantastico.
Come di consuetudine, Elsa Morante ha dedicato al romanzo un lungo e complesso lavorio linguistico, utilizzando una lingua ibrida, frutto dell'unione fra l'italiano e la parlata dialettale napoletana. Il risultato è la capacità di concentrare realtà e magia in simboli ad alta densità . La scelta del dialetto riesce a rendere il lettore estremamente partecipe della vicenda di Arturo e a coinvolgerlo in maniera efficace.
L'isola di Arturo ha caratteristiche totalmente diverse dagli altri libri letti e pertanto non è possibile confrontarlo con altre opere.
di
Marco
AUTORE
Elsa Morante (1912-1985)
NOTIZIE SULL'AUTORE
Esordì con Il gioco segreto (1941), legato all'attività giornalistica svolta in cronache brillanti e poetiche. Dopo il matrimonio con Alberto Moravia si dedicò alla costruzione di un grande romanzo familiare: Menzogna e sortilegio, del 1948. Famoso è L'isola di Arturo, con cui vinse il premio Strega nel 1957. Altre opere: Lo scialle andaluso, Storia, Aracoeli.
CONTENUTO DELLA VICENDA
Arturo, un guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive sull'isola di Procida, tra spiagge e scogliere, pago di fantastici sogni; non si cura di vestiti né cibi. Nel libro ricorda questo periodo: sono le sue memorie, dall'idillio solitario alla scoperta della vita: l'amore, l'amicizia, il dolore, la disperazione, fino alla partenza dall'isola.
TIPO DI NARRATORE
Interno omodiegetico
SIGNIFICATO DELLA VICENDA
In quest'opera hanno ampio spazio il realismo e il pessimismo della scrittrice. Si ha la crisi del mito come elemento autonomo tra i poli opposti della realtà e del sogno, emblematizzato nel rapporto critico che il protagonista del romanzo, Arturo, ha con la realtà . Quest'ultima è vista angosciosamente come estranea e per combatterla la scrittrice crea un'immagine dal sapore simbolico - fantastico.
ASPETTO STILISTICO E LINGUISTICO
Come di consuetudine, Elsa Morante ha dedicato al romanzo un lungo e complesso lavorio linguistico, utilizzando una lingua ibrida, frutto dell'unione fra l'italiano e la parlata dialettale napoletana. Il risultato è la capacità di concentrare realtà e magia in simboli ad alta densità . La scelta del dialetto riesce a rendere il lettore estremamente partecipe della vicenda di Arturo e a coinvolgerlo in maniera efficace.
SPUNTI DI CONFRONTO
L'isola di Arturo ha caratteristiche totalmente diverse dagli altri libri letti e pertanto non è possibile confrontarlo con altre opere.